Chiese sorelle e Chiesa una


La Unità della Chiesa si attua solo nella piena accettazione del «depositum fìdei»; il rapporto da «sorelle» non è assolutamente sufficiente. La Unità della Chiesa non è mai venuta meno, anche dopo il doloroso scisma, perché la Unità Sua viene dall'interno e non dal fatto che tutti i rami Le siano debitamente inseriti; viene da Pietro, dalla comunione con Lui, dall'esercizio di un Magistero che non esiste fuori di questa Comunione, viene dalle garanzie date da Cristo soltanto alla «roccia». I rami staccati restano oggetto di infinito amore, di paziente ed operosa attesa, ma il cessare di essere «staccati» dipenderà da loro nella grazia di Dio. La verità non si sposta, la si raggiunge dove sta. I Concili fin qui tenuti nella legittima forma e ritenuti Ecumenici, sono realmente Ecumenici, valevoli e durevoli come Ecumenici, senza bisogno di confronti aggiuntivi, di consensi o conferme susseguenti, senza esigenze di accettazione da parte di chi è separato dalla Roccia della Unità: l'albero vive senza bisogno di ricevere alcunché dai rami che sono stati recisi. L'Ecumenismo non lo si fa andando a metà del ponte, ma piuttosto costruendo ponti, tanti ponti in amorevole fatica, restando fermi sulla riva giusta.

(Cardinale Giuseppe Siri, «Renovatio», XI (1976), fasc. 3, 277-278)

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