Quel pomeriggio del 5 maggio 1989 il duomo di San Lorenzo, a Genova, era stipato. Vi erano cinque cardinali, una ventina di vescovi, circa trecento preti concelebranti, le autorità cittadine e regionali, membri del governo centrale, le varie associazioni cattoliche, ma soprattutto lui, il popolo, che gremiva la chiesa, la piazza antistante, le vie adiacenti. Il popolo minuto, fatto di uomini e donne, vecchi e giovani uniti nel fatto di essere umili e poveri e di rimpiangere, essi veramente con cuore sincero, un pastore come il Cardinal Siri che forse non tutti avevano potuto accostare, nemmeno nelle frequenti visite pastorali o nelle celebrazioni a cui interveniva, ma che in tanti anni si erano abituati a considerare come uno di casa per Genova, se non per ciascuna famiglia: sapevano che una relazione a livello domestico sarebbe stata impossibile, ma ora prendevano una coscienza ancor più viva di ciò che avevano a lungo sentito e saputo: cioè che a livello di rapporto civico, diocesa...
Il Suo ministero si è svolto nell’ambito dell’amata Diocesi d’origine, ma gli echi di esso sono andati ben oltre, superando anche i confini d’Italia e raggiungendo le Chiese che nel mondo vivono la fede nell’unico Signore. [...] Chi legge i Suoi scritti, Signor Cardinale, resta colpito non solo dall’intelligenza e dalla cultura di cui Ella dà prova, ma ancor più dalla passione per la Verità che La guida a cercare, in ogni problema, la soluzione coerente col dato di fede, senza cedimenti di sorta alle mode culturali del momento. Emerge così dall’insieme delle Sue pubblicazioni un tesoro di dottrina, di cui non solo i fedeli della Sua Chiesa particolare, ma anche quelli di tante altre debbono esserLe profondamente grati. [...] Può dunque immaginare, venerato Fratello, con quali sentimenti accolgo le dimissioni, da Lei deposte nelle mie mani. Sono certo che Iddio, alla cui gloria — secondo il motto che Le è caro —Ella ha orientato tutta la Sua vita, non mancherà di confortarLa in questo ...
[Citazioni tratte da un articolo di Raimondo Spiazzi intitolato " Un libro del Card Siri: «Teologia al Getsemani» " e pubblicato sull'Osservatore Romano del 13/9/1980]. In un recente discorso Giovanni Paolo Il ha detto che «nelle varie crisi odierne delle idee e dei costumi si può talvolta essere delusi e sconfitti; sentire come l’ora del Getsemani, l’ora della Croce. Ma deve anche essere l’ora della suprema fiducia nella «grazia» che agisce in modo invisibile, imprevedibile, misterioso, proprio anche mediante il travaglio della nostra umana impotenza» (L’O.R., 25-26 agosto 1980, p. 2). Quasi in coincidenza con questo discorso pieno di fede e di saggezza cristiana (sapientia Crucis) è uscito un volume del Card. Giuseppe Siri, che porta il titolo di Getsemani Riflessioni sul Movimento Teologico Contemporaneo (Roma, Edizioni della Fraternità della SS. Vergine Maria, Via Caetana 13, pp. 374). [...] Sono pagine da leggere e da meditare direttamente. Il Card. Sir...